Battaglia di Durazzo

Le forze armate del Regno di Sicilia sotto il comando del Generale Artemio Bovo sono giunte nel porto di Durazzo. Le truppe Sicule attenderanno l'arrivo dei rinforzi cristiani per poter elaborare una strategia vincente. Nel frattempo le truppe presiederranno il porto. Inoltre mando 50 Fanti in esplorazione per comunicare al Generale Artemio il numero approssimativo di nemici presenti nei pressi della città di Durazzo.

La flotta navarrese è appena giuanta a Durazzo. Al porto ungherese sono giunte 50 Velieri e 50 Navi, con a bordo il sovrano Enrico I Saplenar e le truppe che dovrà guidare per la difesa della cristianità. Nel frattempo Enrico I e Artemio Bovo discutono insieme per la tattica da adottare, hanno quindi deciso di collaborare per raggiungere la vittoria.
Mentre i due comandanti discutono tra loro, attendono il ritorno dei 50 Fanti mandati in esplorazione per sapere quanti nemici dovranno affrontare in questa battaglia.

A pochi kilometri di distanza da Durazzo, un messaggero porta notizia al comandante delle truppe mongole dello sbarco di forze cristiane, quarto genito del Kublai Khan. "Ottimo, testeremo subito la forza del nostro alleato! Radunate un centinaio di cavalieri egizi e mandateli al porto!" sono le parole che detterebbe il comandante a un sottoposto, il quale svanirebbe uscendo dalla tenda di comando. Esattamente cento cavalieri cavalcheranno frettolosamente verso il porto.

I 50 Fanti in perlustrazione fanno ritorno con una
segnalazione, almeno 100 Cavalieri si stanno dirigendo al porto di Durazzo:
Artemio rompe gli indugi e propone a Enrico I Saplenar la seguente strategia
disegnandola su una pergamena. Un nucleo centrale attenderà l’ingresso delle
truppe nemiche mentre due ali formate da Cavalieri e Lancieri attenderanno un
segnale da Artemio in persona che guiderà il nucleo centrale, al suo comando i
nemici si troveranno a fronteggiare tre fronti e sarà la fine per i nemici.


Enrico I Saplenar è
d’accordo e si attende solo l’arrivo del nemico mentre le forze armate
Sicule-Navarresi prendono posizione.


Per i nemici infedeli
nessuna pietà !

I 100 cavalieri dell'alleato arabo si trovano all'esterno della città di Durazzo. Alcuni piccoli gruppi (4 gruppi da 5 cavalieri) compiono azioni lungo tutto il perimetro cittadino, assassinando, devastando e dando fuoco a qualche abitazione isolata. I soldati comunque non hanno alcuna intenzione di entrare in città e non lo faranno, nè attaccheranno il nemico finchè questi sarà rintanato nella città.

Sono comunque schierati in linea ad una discreta distanza dalla città. Hanno anche eretto un piccolo accampamento nei pressi di un piccolo boschetto presso cui iniziano a tagliare alcuni tronchi.

la flotta francese è appena sbarcata al porto di Durazzo... comandate dal Re in persona, Filippo III, le truppe sono composte da:

100N, 20A

250F, 25L, 20C,

Tali truppe saranno disposte a difesa del porto e nelle zone limitrofe con lancieri e cavaliere in attesa del nemico per attaccare...

I fanti disposti come avamposto per attacco diretto al nemico...

Il Regno di Sicilia e Navarra sono lieti di affidare la sorveglianza della ciità di Durazzo alle truppe Francesi.
Preso atto che Durazzo sarà sorvegliata dal valoroso Filippo III di Francia, le truppe Siculo - Navarresi si dividono in tre reparti ed avanzano equidistanti tra loro allo scopo di bonificare l'area nei pressi di Durazzo, eliminando ogni tipo di resistenza. Dalle ultime informazioni ricevute dagli espolratori, a qualche chilometro di distanza dalla città vi è un piccolo accampamento nemico.
L'obbiettivo è dunque di annientare ogni forza nemica da tutta la contea di Durazzo.

Giunte le notizie dello sbarco delle truppe francesi, e vedendo i nemici avanzare all'esterno della città di Durazzo, le truppe del Sultano formate da 100 cavalieri (più i gruppetti andati a infastidire TOT 20 quindi 120 soldati in tutto) lasciano l'accampamento nei pressi del bosco indietreggiando lentamente ma cercando di costeggiare la boscaglia.
La ritirata è ordinata, le truppe sono ora di nuovo unite e arretrano fronteggiando però ancora il nemico; si dirigono verso una piccola altura.

Dopo aver visto che i cavalieri egizi si sono ritirati in un territorio dove vi sono dei piccoli boschi, Artemio capisce che è troppo rischioso addentrarsi nel bosco. Decide quindi di prendere una drastica soluzione: incendiare il bosco per costringere gli arabi ad uscire. L'unico problema è la pioggia. Tuttavia il fuoco dovrebbe riuscire ad ardere gli alberi. In questo modo gli egizi o periranno per il fuoco, o asfissieranno per il fumo prodotto o usciranno dal bosco.

Per impedire che i cavalieri nemici torneranno all'attacco di Durazzo, le truppe siculo-navarresi dovranno controllare le uscite del bosco che dirigono verso Durazzo.

Gonzalo de Martinez-Portocarrerocon i 100 fanti ed in attesa dell'arrivo dei 25 cavalieri dal Portogallo, si posiziona sul versate est della selva. I fanti fà scherare in due file di 50 in attesa degli infedeli.

I cavalieri egizi, approfittando del denso fumo che ormai sta avendo il sopravvento e che ricopre pressochè ogni cosa, si muovono.
Dal fronte composto da 120 cavalieri si formano 3 gruppi:
Un gruppo di essi, comandato pare dal Saladino in persona, attaccano a Sud
Un altro gruppo invece pare muovere a Nord.
L'ultimo, infine, attacca ad est.

Cercheranno di utilizzare il fumo a loro vantaggio, provando a muoversi il più silenziosamente possibili, coperti dal fumo (visivamente) e dalla pioggia (per quanto riguarda i rumori).

Gonzalo de Martinez-Portocarrero con i fanti resta in attesa ai limite del bosco incendiato. Nel mentre non lontano le forze navarrete vengono verso i poroghesi. Non lontano dalla costa di Durazzo 50 navi con 50 cavalieri ha attraccato. Dalla nave i 50 cavalieri poroghesi già toccano terra.

Gli attacchi devono procedere come detto precedentemente.
E' vero che il fumo renderà complicato respirare ma per le truppe arabe, abituate al deserto e "provviste" di turbante che utilizzano come "schermo protettivo", dovrebbe risultare più semplice sopportare la cosa.

Ripeto, gli attacchi proseguono con le modalità precedentemente comunicate.
Con celerità.

Giungono le prime notizie dai combattimenti in Kenete dalla bocca di un menestrello girovago... sicuramente saranno praziali ma al momento ci accontentiamo. Riteniamo credibile poi che i portoghesi siano giunti nei pressi di Kuc... non sappiamo ancora nulla invece delle vicende a Nord dei boschi. Riporto quanto abbiamo appreso dalle parole del menestrello.
L'audacia di Artemio si è mostrata da subito nella sua interezza e lo scontro tra i due eserciti ha portato a poche perdite da entrambe le parti (2 cavalieri egizi, 5 fanti e 2 lancieri siculi).


OFF//

Spoiler:

Gonzalo de Martinez-Portocarrerodà ordine si serrare i ranghi al limte del boschetto. Alle orecchie dei fanti portoghesi echi di battaglia e grida che si spengono giungono.
Una certa paura serpeggia tra i 100 fanti portoghesi. così Gonzalo de Martinez-Portocarrero incute coraggio tra i suoi uomini.Le forze imperiali , che avevano promesso di affiancarli inquanto alleati del Portogallo, non si vedono. Il piccolo esercito Portoghese resta in attesa che i nemici, presi dal panico, escano dalla selva e siano più vulnerabili.
Fortuna che i 50 cavalieri spronano i cavalli per avvicinarsi e congiungersi con la fanteria. Già i cavalieri portoghesi sono a poche leghe dal punto dell'esercito dei conpatrioti.

Le truppe egizie a Nord ricevono l'ordine di ritirarsi ordinatamente verso Nord mentre a sud Saladino II deve cercare di sfuggire a sua volta verso sud. Per quanto riguarda l'ultimo gruppo, dovrà provare a riunirsi con il gruppo sempre a Nord, evitando per quanto possibile il contatto con i nemici.

La riorganizzazione è insomma generale.

Gonzalo de Martinez-Portocarrero ordina ai suoi 100 fanti e ai 50 cavalieri che sono testè giunti Con un gesto della mano destra marcia verso sud così da tagliare il ricongiungimento infedele o al meno dar tempo ai cristani di riorganizzarsi.<Per re Alfonso, la Vergine Santa e S.Giorgio> grida il comandante in capo delle forze portoghesi.