Battaglia di Buda

Posso ufficialmente dichiarare che l'esercito anglo-franco-imperiale è giunto in Ungheria.
Passando per la contea di Ragusa, un plotone imperiale di lancieri è giunto in Durazzo ed è al completo servizio dell'alleato portoghese.
Come precedentemente annunciato a Vienna abbiamo invaso il Danubio tanto da est che da ovest con navi, velieri ed ammiraglie. A bordo migliaia di uomini armati e catapulte cariche. Abbiamo provviste sufficienti per 8 mesi a bordo e a Vienna (dove il mio fido Rolando è rimasto al comando di altre truppe) conserviamo rifornimenti pressoché illimitati.
Truppe anglo-imperiali comandate da me in persona hanno viaggiato in Polonia ed ora stanno assediando Buda sul versante Nord.
La città è bloccata ad est e ovest della flotta. Inoltre il castello reale (che come noto ad ognuno è affacciato interamente sul fiume) occupato dall'infedele è assediato dalle nostre ammiraglie pronte ad infuocare i dardi da catapultare sul castello.
Offro all'infedele la possibilità di arrendersi ancor prima di combattere, altrimenti ordino l'attacco immediato su ogni fronte! Nessuna pietà per gli infedeli usurpatori!

Nel castello di Buda risiede il generale Hulegu, parente del Gran Khan, dove da una finestra guarda l'esercito nemico già schierato:<Hahahahahahaha! Quanto sono ingenui questi cristiani. Hanno attraversato il fiume pensando di prenderci di sorpresa. La loro strategia è tanto inutile quanto stupida! Forse ancora non hanno capito che devono affrontare l'esercito del Gran Khan, l'uomo più potente e rispettabile del mondo intero.>. Fece chiamare un uomo e disse:<Riferisci questo ai cristiani: Stolti! Pensate di piegare l'Impero mongolo con una tattica così banale? Io, il grande generale Hulegu, nella mia infinità bontà vi do ancora il tempo di sottomettervi a noi. La nostra superiorità è palese. Arrendetevi e sottomettevi, sovrani d'occidente, la vostra conquista e vicina. Potete ancora arrendervi pacificamente, altrimenti sarete spazzati via dalla nostra invincibile cavalleria. Sottomettevi inutili re, i vostri regni sono troppo insignificanti per opporsi all'Impero mongolo!>. Finito il messaggio il generale Hulegu lascia andare il messo, con l'obbiettivo di riferire il messaggio al comandante delle truppe anglo-franco-imperiali.

Nel frattempo Hulegu ordina le predisposizioni per respingere il nemico. Tutto il castello è in movimento per prepararsi alla battaglia. Il generale Hulegu grida a squarciagola: <Distruggeremo il nemico! Faremo terra bruciata e lasceremo che i cani divorino le carcasse dei nostri nemici! Per il Gran Khan!!!> e gli uomini risposero gridando in coro: <Viva il Gran Khan!>.

Hulegu comanda ai suoi uomini di abbandonare il castello per evitare che il crollo delle mura del palazzo possa ferire i suoi uomini. Escono dal castello e si dirigono nella zona a nord est della città: abbastanza vicini sul fronte a nord, ma abbastanza lontani per essere colpiti dalle catapulte delle ammiraglie nemiche.

Un comunicato giunge al campo cristiano. Questo è il messaggio mandato da Hulegu: <A tutti i sovrani d'Occidente: se non lascierete immediatamente la città di Buda e non vi sottometterete al Gran Khan riconoscendo la sua superiorità e non gli giurerete la vostra assoluta fedeltà, trucideremo il vescovo di Buda, che è nostro prigioniero. Avete pochi giorni per sottomettervi al glorioso Impero Mongolo. Il vescovo sarà legato a braccia e gambe da robuste corde, che a loro volta saranno legate a quattro cavalli che al mio segnale correranno ognuno in una direzione diversa. Egli si spezzerá in quttro brandelli di carne. Quando avremo finito con lui, non lo riconoscerete nemmeno dopo secoli.

Viva il Gran Khan!!!>

Questo è l'ultimatum del Generale Hulegu, comandante delle truppe mongole in Occidente.

siamo sinceramente addolorati dal triste destino che potrebbe toccare a sua Eminenza il vescovo di Buda, ma la cristianità non può soggiacere al lurido ricatto di gente senza Dio e senza onore.
Distruggiamo le truppe del Gran Khan, liberiamo il Vescovo, ma qui si tratta di una crociata per la cristianità: distruggiamo il mongolo e gli infidi suoi alleati.
Stiamo attaccando per entrare nel castello, le mie truppe faranno immediatamente razzia di tutti gli infedeli che ci capiteranno a tiro, cerchiamo di risolvere il problema ma altrimenti il triste destino di Sua Eminenza sarà un altro valido motivo per distruggere in fretta lo scellerato e infido nemico.
Forza alleati in difesa della Cristianità e a fianco del Sovrano Pontefice!

Il re si è lasciato le navi verso Zara mentre ora da giorni
ha abbandonato il mare ed è già nei pressi del Danubio. A poche leghe da
Buda<Gli imperiali saranno vicini>dice ad uno dei suoi luogotenenti, Gonzalo
García di Sousa, conte di Neiva. Nel mentre già il sentiero sale per un
declivio e davanti a re Alfonso la città di Buda si estende sotto di loro,
divisa da Pesta dal Danubio<Ecco Buda>nota che non vi sono echi di
guerra<Don Gonzalo, sarà meglio far capire che siamo giunti>poi quasi a
ringhiare <Se non fosse stato per quella questione a Durazzo saremo arrivati
molto prima… Che i cavalieri con me corrano e uno di loro faccia da
messaggero>dove per messaggero intende un cavaliere che col stendardo reale
corre a perdifiato col cavallo gridando il nome del re. Uno dei cavalieri corre
verso Buda<Largo a sua maestà re Alfonso>e corre sino alle porte di Buda.
Il re galoppa seguito dai cavalieri (in numero di 50) lo segue in armatura
luccicante e cimiero sulla strda per Buda.
Il Conte di Neiva porterà le restanti truppe (150 lacieri, 200 fanti) in
città.

Il generale Hulegu, dopo esser venuto a conoscenza della risposta dell'Imperatore d'Occidente, dice:<A quanto pare non hanno la minima intenzione di sottomettersi. Bene, vuol dire che posso considerare l'ultimatum concluso.>. Chiama una decina di uomini e dà loro i seguenti ordini:<Voi, prendete delle corde e legate le braccia e le gambe del prigioniero, successivamente legatele ai quattro cavalli.>. Dopo che i soldati hanno legato gli arti del vescovo, si sente quest'ultimo gridare:<Dio mio aiutami, ti prego. Aiutami!!!>. A sentire queste urla Hulegu si altera e grida al prigioniero:<Stai zitto! Tra poco di te rimarranno solo pezzi di carne sparsi sul suolo di questa insulsa città!>, dopodiché si rivolge ai quattro cavalieri a cavallo:<Fate partire i vostri cavalli! Voglio vedere questo lurido verme morire!!!>. Subito dopo aver ricevuto l'ordine del loro generale, i cavalieri fanno partire i loro cavalli, che di conseguenza danno inizio all'esecuzione del vescovo. Fulop emette urla strazianti e grida:<Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato!? Accoglimi nel regno dei Cieli!!!>, e detto questo gli arti del vescovo furono strappati via dal corpo, segnando così la sua atroce fine.
Dopo la morte del prigioniero il generale Hulegu si fomentò, prese i quattro arti del vescovo e per festeggiare la sua esecuzione lì lancio alla folla di soldati, venuti ad assistere a quel macabro spettacolo. Successivamente si avvicina al cadavere di Fulop e con la spada gli mozza la testa. Gli prende il capo, lo alza con il braccio e grida entusiasmato: <Questa è la fine che fanno gli oppositori del Gran Khan!!! Morte ai nemici dell'Impero mongolo!!!>. Dopodiché si rivolge a un suo messaggero e gli dice: <Prendi questa testa e portala ai comandanti degli eserciti nemici. Dì loro che questa sarà anche la loro fine.>. Dopo aver ricevuto l'ordine dal generale Hulegu, il messaggero parte diretto verso i comandanti nemici.

L'Imperatore fieramente scese da cavallo ed alla vista del capo del Santo Martire Fülöp si incamminò indifeso verso la reliquia e la strappo delle mani del putrido infedele. Dunque sdegnato esclamò:«questa reliquia è la dimostrazione della gloria di Dio Onnipotente. l'Impero tutto non avrà pace sinché Buda e l'Ungheria tutta non sarà definitivamente liberata dal sordido et iniquo infedele! Combatteremo ed ordino agli uomini al mio comando di non avere alcuna pietà e di rincarare la dose». Detto questo sdegnoso risalì in sella stringendosi al petto la reliquia e tornò al castello per consegnarla nelle mani del re e preparare le Solenni Esequie.

L’attacco a sorpresa a Buda pare andato bene. Infondo il
Portogallo ha mantenuto, malgrado le perdite, gran parte dei suoi cavalieri e
fanti. Il Re, che ha condotto le azioni si allontana da Buda approfittando che
nella contesa non è solo. Arriva dal conte di Neiva<Eccellenza, date ordine
ai lancieri che si appostino in tre file ai margini di quel bosco presso la
città>Il conte osserva Alfonso stranito ma infondo in Portogallo quel re è
conosciuto come il Restauratore per un motivo<Voglio che facciate lanciare
sulle porte nord e sulla città lance infuocate intervallate da un carica di
lance semplici> una tattica strana ma mica tanto così nel colpire la città e
incendiarla potrà costringere i mongoli ad uscire più allo scoperto e poi
vedere di accopparne qualcuno con la seconda fila di lancieri. Con questa
tattica dei turni può dar tempo ai lancieri di esser sempre armati e non dar
tregua ai nemici mongoli.<I fanti si appostino sotto le mura>detto ciò
torna dai suoi 45 cavalieri (5 sono stati perduti) <Miei signori, voi invece
vi schiererete su quella collina pronti a scendere e schiacciare i mongoli che
escono dalle porte>detto ciò attende che tutti si posizionino nella parte
nord della città.

Le lance infuocate scagliate dai Portoghesi, causa la neve, non sono riuscite a dar fuoco alla città: hanno però sollevato un densissimo fumo nero che, all'interno delle mura (grazie alla perizia di re Alfonso, che avrà sicuramente previsto questo effetto), fa sembrare davvero che la città sia data alle fiamme.
Frattanto alle 2 di notte è giunto al castello di Buda, accolto dall'erede al trono di Ungheria, Sua Santità Papa Chioccilo che ha immediatamente vegliato due ore davanti alla reliquia del capo dell'Arcivescovo. Finita la veglia ha simbolicamente posto il galero cardinalizio sulla reliquia, confermando la sua volontà di crearlo Cardinale presbitero e Principe della Chiesa. Dunque ha celebrato la Santa Messa alla presenza di notabili comandanti delle truppe truppe cristiane in rappresentanza dei loro sovrani. I regnanti ed il comandante Artemio, infatti, stanno continuando il combattimento valorosissimamente. Chi di loro cade è stato colpito sul petto, da vero crociato.
A mezzogiorno della mattina seguentesi è fatto portare sulla sedia gestatoria tra le fila cristiane. Giunto all'accampamento inglese ha fatto fermare i sediari pontifici ed ha recitato l'Angelus alla presenza dell'Imperatore e del Re di Francia oltre che dell'Erede al trono d'Inghilterra. Conclusa la recita dell'Angelus è sceso, aiutato dai suoi paggi dalla sedia e si è avvicinato ad Edoardo d'Inghilterra. Ricevuta la corona fabbricata nel 1135 (dono del conte di Urbino per il nuovo re) l'ha posta sul capo del nuovo Re dicendo "Edoarde in capite tua hanc imponiamus coronam ut Deo tua potentia regalis pro Anglia in secula consacretur. Nos te benedicimus in nomine Patris et Filii et Spiritu Sancti!". Ciò tradotto in un fluido volgare vuol dire "Edoardo, imponiamo al capo tuo codesta corona acciò ch'a Dio la tua regal potestà sull'Inghilterra sia ne li secoli conacrata. e te benediciamo in nomine Patris et Filii et Spiritu Sancti!".
L'Imperatore è stato umilmente paggio di sua Maestà per l'Incoronazione.
In seguito seguito da un ampia scorta il Papa si è incamminato portando la croce verso il campo di battaglia.

Spoiler:

(Questa corona, fabbricata nel secolo scorso da abili artigiani doveva essere dono dei Monferrato per Stefano d'Inghilterra. Ora è stata invece donata dal conte al nuovo Re d'Inghilterra ed è la corona posta sul capo di Edoardo I)

Un messaggero corre verso Hulegu, scende da cavallo e si avvicina al generale. Allora il comandante mongolo chiede al messo:<Chi ti manda?> e il messaggero risponde:<Mi manda suo fratello in persona, il Gran Khan!>. Hulegu chiede perplesso:<Kublai Khan? Perché ti ha mandato? Cosa hai da riferirmi?>, allora il messo dice al generale:<Il Gran Khan vuole che abbandoniate l'Ungheria per andare sul fronte indo-cinese.>. Hulegu all'udire queste parole grida:<Cosa!? A mio fratello gli dà di volta il cervello!? Perché devo abbandonare l'Europa proprio ora!?> e il messo risponde:<A sud, al confine con l'India, delle tribù tentano delle incursioni nel nostro impero. Vostro fratello ha mandato Kaidu per respingerli, ma essi si sono coalizzato con altre tribù e sono divenuti più numerosi. Lo stesso generale Kaidu ha chiesto rinforzi.>. Allora Hulegu seriamente arrabbiato dice:<Proprio ora? Grr... che rabbia!... Va bene, tu vai da i cristiani e dì che per il momento ci ritiriamo.> allora il messaggero chiede:<Solo questo devo riferire?> e Hulegu aggiunge:<Dì anche che un giorno ritorneremo per prendere le teste dei re cristiani e allo stesso tempo piegheremo tutta l'Europa!.>. Dopo le parole del generale il messo si dirige in gran fretta dai comandanti cristiani.


Nel frattempo Hulegu richiama tutti i cavalieri presenti in Ungheria per dirigersi sul fronte a sud dell'Impero mongolo.