Guerra Siculo-Genoana

Un emissario arabo giunge, con al seguito pochi uomini, presso la corte di Re Riccardo I per parlare con una certa urgenza con lui.

Attenderà di poterlo incontrare privatamente quanto prima per discutere, a quanto dice, di questioni di primaria importanza.

Null'altro aggiungerà.

Riccardo I fa entrare l'emissario per ascoltare il suo messaggio.

L'emissario, entrato al cospetto del Re, si prostra subito in un inchino prima di iniziare a parlare.

<Buon Re Riccardo I di Sicilia,
sono qui per conto ed in nome di Saladino II, Sultano d'Egitto e Signore d'Africa.
Egli è venuto a conoscenza delle vostre intenzioni riguardo il Regno di Genova e conosce anche le vostre richieste presso il medesimo Regno. Quel che lo lascia perplesso è la vostra richiesta di assoggettare a voi tutto il Regno di Genova con la scusa che, secondo voi, Genova stessa sia parte del vostro regno. Ora, lungi da lui mettere in discussione le vostre parole, tuttavia Egli non si mostra concorde nè con le Vostre richieste, ne tantomeno con questa guerra.
Voi sembrate intenzionato ad eliminare un regno che porta ricchezza al Sultanato, visti i commerci ora in atto, e questo rende il Saladino II molto irrequieto; non ha alcuna importanza per lui la regione di Ajaccio ma Egli ritiene che le vostre richieste siano troppo alte.
Questo, ovviamente Vostra Maestà, è quanto mi chiede di riferirvi e se avete domande da pormi sono stato preparato a rispondervi adeguatamente dallo stesso Saladino II.>

Finito il breve discorso, l'emissario resterebbe in attesa.

<State si mettendo in discussione le mie parole. Vi ricordo che il vostro sultano ha depredato il Califfato Almohade delle propie risorse. Alla fine della guerra deciderò dove esiliare i Doria e cosa loro rimarrà. Gradirei la neutralità dei paesi che non seguono la vera fede, cioè quella cristiana.
Oppure il Saladino teme in realtà il mio rafforzamento e si nasconde dietro a scambi commerciali? Comunque i commerci non verranno interrotti da me.
Il Regno Siculo è pronto ad affrontare la guerra e non ha problemi di stringere alleanze tra i cristiani.>
Queste furono le parole di Riccardo I di Sicilia

Ascoltate in silenzio e pazientemente le parole del Re Siculo l'emissario riprende la parola al termine del discorso

<Buon Re Riccardo I,
sputate nel piatto in cui avete mangiato e in cui tuttora mangiate? Appena giunto a Napoli ho visto soldati dalla palle nera, soldati che il Sultano Saladino II vi ha donato nonostante il vostro apporto alla guerra sia stato decisamente minimo... quanto avete stanziato per supportarlo? 200 truppe di terra e 100 di mare? Ben poca cosa... e avete ricevuto in dono la metà delle truppe che voi avete messo in gioco, senza perderne una!
Aggiungo poi che il Califfato non è stato completamente spazzato via e per di più voi siete stato interpellato! Vi devo ricordare quanto le navi del Califfato fossero per voi un problema? Pirati eliminati per sempre dalla magnanimità del Grande Sultano.
Quindi vi invito, saggio Re Riccardo I, a non paragonare l'acqua con la terra poichè esse non hanno nulla in comune, se capite ciò che intendo!
Ora, tornando a Genova, voi interromperete di certo i commerci fra Genova e il Sultanato dato che intendete eliminare Genova, mi pare chiaro no? E inoltre sappiate che il Sultano Saladino non teme nessun rafforzamento e che egli mai si è permesso di dichiarare falsa la Vostra fede, pur ritenendola tale, mentre ora voi lo fate offendendo me, il Saladino II e il suo Popolo. Forse dovreste controllare le vostre parole, non credete? Io non sono giunto ad offendervi ma voi? Badate bene... è facile farsi dei nemici con le parole.
Infine voi, Riccardo I, potete allearvi con chi vi pare ma non potete pretendere la neutralità di nessuno, e questo mi pare chiaro e ovvio!>

Nuovamente l'emissario si zittì lasciando la risposta al Re Siculo.

<Fate quello ciò che volete, ma io devo perseguire il bene del mio popolo come voi il vostro, ma oltre ai nemici ho anche molti amici.>

<Sicuramene avrete molti amici e il Saladino II ne è certo, voi prendereste parte ad una crociata anche se egli fosse il nemico designato dal Papa, questo è più sicuro che mai...
L'importante è conoscere i propri nemici e poterli vedere in faccia, piuttosto che vederli striciare come bisce.
Vi auguro, comunque, di avere la meglio in questa guerra contro il Regno di Genova.
Riferirò al mio Sultano che non v'è stato modo di farvi ragionare nè di farvi capire perchè questa guerra fosse insensata ed errata.

Che Allah guidi il vostro cammino verso una maggiore saggezza.>

Aspetterà una eventuale risposta, l'emissario, prima di inchinarsi e chiedere il permesso di andarsene.

<Ringrazio il Saladino del suo interessamento, Io Riccardo I quando ero al suo fianco ero pronto a tutto perchè c'era un'intesa che io avrei comunque rispettato contro chi che sia. Questa è la mia guerra che affronterò per il Regno di Sicilia. Comunque garantirò agli eventuali sconfitti un onorevole esilio in un territorio indipendente che comunicherò a guerra conclusa. Poi starà a loro a decidere se mantenere eventuali commerci. D'altronde nessuno dubiti del mio onore, che riservero un trattamento di riguardo verso i consoli. Saluti al sovrano d'Egitto.>