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| Titolo: Storia della Compagna Communis Dom 30 Dic 2012, 08:53 | |
| Storia di Genova Genova, durante l'undicesimo secolo spazzo via con un certo anticipo l'organizzazione che fin dal Medioevo, caratterizzava la scena economico-politica europea, il feudalesimo. Attorno all'anno del signore 1100 in Genova si instauro' un organizzazione del potere assolutamente nuova per mano ecclesiastica, fu di fatti il vescovo Arialdo a fondere assieme le varie entitá di potere che componevano Genova ( Visconti e compagne rionali) fondando la Compagna Communis.
In questo periodo (1100) Genova è retta da due consoli, eletti da e fra nobili famiglie. È da qui che inizia il contrasto politico ( che a volte sfocia nel confronto armato) fra diverse fazioni. È un periodo buio, in cui le continue lotte intestine, indeboliscono sulla scena internazionale e commerciale Genova.
La Compagna Communis, sancì l'inizio vero e proprio della repubblica; essa fu retta in epoca risalente da due capitani del popolo eletti da un parlamento composto da cittadini maschi (famiglie nobiliari) dai 16 ai 70 anni, ovvero tutti coloro che sono abili a combattere. Le decisioni vengono prese a maggioranza e il luogo deputato alle decisioni è la cattedrale di San Lorenzo.
Gli ex consoli e i cittadini illustri, formavano il Consilium, ossia un organo democratico che vigilava sull'attivitá e decisioni dei due consoli come avveniva nell'antica Roma. All'interno del Consilium, risiedeva una speciale sezione, il consiglio di Credenza, formato dai Silenziari, un gruppo molto ristretto di dignitari che prendevano decisioni estremamente importanti e complesse, frutto di connivenze più o meno chiare fra famiglie.
L'amministrazione finanziaria era affidata ad 8 magistrati che avevano le chiavi dell'era riò e ne erano responsabili, mentre i consoli ( due ) avevano giurisdizione nel guidare le truppe e le flotte in guerra e richiamare il Consilium. Al Consilium in seduta straordinaria era affidato il compito di dichiarare lo stato di guerra.
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