Avanzata mongola...

Ormai è ufficiale: i mongoli si stanno avvicinando all'Europa!
Michele VII di Bisanzio, imperatore d'Oriente, sta combattendo presso Plovdin contro kublai khan in difesa della Bulgaria. Il re d'Ungheria non ha ancora inviato i suoi uomini in sostegno dell'imperatore. La situazione sembra essere ancora sotto controllo... Agli occhi dei bizantini...
Non ci sono comunque a nostro avviso le condizioni per richiamare la cristianità alle armi... Ma staremo a vedere.

Teofilo Chiota, vescovo di Chios

Un semplice gruppo di uomini a cavallo dai lineamenti europei, dieci paiono soldati mentre l'undicesimo un dignitario o qualcosa di simile tuttavia in lui sembra albergare qualcosa di strano... di diverso. Baahli è il suo nome ed è l'unico che pare non condurre il suo cavallo che viene infatti tirato da uno dei soldati. E se fosse cieco? Quando incrociano viandanti egli è l'unico a rispondere ad eventuali domande in lingue sempre differenti, una volta europea un'altra araba, seppur non veda mai il volto del suo interlocutore mentre i soldati non parlano... non lo fanno mai... non possono. Loro non hanno lingua e sono ignoranti come tutti i soldati, non sanno scrivere. Che strano gruppo di uomini che si avventurano verso nord... verso dove? Attraversano tramite strade secondarie il Sultanato di Rum, passano lo stretto dei Dardanelli pagando con monete d'oro Europee quindi giungono fin dove gli scontri fra i bizantini e l'esercito del Khan hanno luogo e qui si soffermano, ma non fra le fila dei Bizantini, bensì alla ricerca del Khan. Non intendono combattere ma il cieco, se fermato, dichiarerà di poter parlare solo con il grande Khan e che se ciò non gli sarà concesso, grande sventura colpirà le orde mongole. I mongoli, si sa, sono superstiziosi. Che diranno? Morte al cieco... o voce?

Un uomo dal fenotipo orientale, certamente mongolo o almeno suddito del gran khan, nota il particolare gruppo di cavalieri, troppo piccolo per voler cercare lo scontro o per essere di aiuto nell'immediato. Saputo che cercano il khan ordina loro di seguirlo. Giunti all'accampamento comunica che verrà consentito solo a due di loro di entrare nella tenda dove Kublai khan intende riceverli, ma che, per garanzia, i due dovranno consegnare le armi. Chiaramente queste parole non vengono pronunciate come invito ma come ordine: infatti 30 cavalieri armati fino ai denti hanno già circondato gli arabi...

Circondati gli uomini della scorta di Baahli non si scompongono anche perchè, dopotutto, se lo aspettavano! I Mongoli non sono certo una popolazione accogliente... per nulla!
Comunque alle richieste, Baahli, prontamente cerca di scendere da cavallo e, essendo cieco, viene aiutato da uno dei soldati di scorta a cui una volta a terra dice <Lascia qui la tua arma... accompagnami con loro.> Il dignitario è ovviamente disarmato e in pochi istanti anche il soldato che lo condurrà al cospetto del Khan.
<Siamo pronti a vedere il vostro Khan e siamo disarmati, come da voi richiesto. La mia vita è ora nelle vostre mani e mi auguro che non mi venga fatto alcun male... sono cieco e vecchio, non rappresento per voi una minaccia ma potrei offrirvi molto...>
Le parole sono lasciate in sospeso mente Baahli attende pazientemente di entrare nella tenda.

Così i due uomini vengono condotti nella tenda di Kublai khan. Il Gran Khan siede, come costume per i mongoli, in terra al lato opposto rispetto all'ingresso. Il dignitario, in segno di rispetto, viene accomodato alla sua destra. Viene concesso al soldato arabo di stare alla destra del proprio protetto, ma impiedi. Una donnina portata dalle steppe mongole al seguito dei cavalieri serve all'ospite ed al suo Signore una tazza d'Ayran, per accompagnare la converszione. L'ingresso della tenda è sorvegliato da due soldati mongoli, con l'arco pronto all'evenienza. Dunque il Khan si rivolge al funzionario: "Jardar uu" che significa "parlate!"

//Ritengo opportuno far proseguire questa conversazione in un topic a parte nella Corte d'Egitto (tale topic potrà essere creato dallo stesso Aaron_)

Sconfitti dal compianto Basileus di Bisanzio, i mongoli si erano ritirati oltre il Danubio. Ma ora, approfittando del fatto che Stefano V non ha armato necessariamente i confini, hanno invaso l'Ungheria. Aiutati da un misterioso alleato stanno assediando la città di Buda... E stanno avendo la meglio...

Chioccilo ha scritto:

Sconfitti dal compianto Basileus di Bisanzio, i mongoli si erano ritirati oltre il Danubio. Ma ora, approfittando del fatto che Stefano V non ha armato necessariamente i confini, hanno invaso l'Ungheria. Aiutati da un misterioso alleato stanno assediando la città di Buda... E stanno avendo la meglio...

Vedo sempre come più urgente un intervento tempestivo per difendere la crisianità dall'invasione mongola... per di più ora che non sono più soli e che stanno prendendo la capitale dell'Ungheria!! Invio subito un manpolo d'uomini ad informarsi direttamente sul campo di battaglia su cosa stia accadendo. Invito i miei alleati ed amici a fare altrettanto e a mostrarsi ben disposti per un eventuale intervento in massa degli europei in difesa della nostra cultura e della nostra religione.
Durante Medicus